Senza commento

Circola in Rete con commenti che vanno dallo stupore all’indignazione. Left Wing, l’associazione che fa riferimento a Massimo D’Alema difende la legge bavaglio .

Dal punto di vista etico e civile, – si slegge nell’articolo dal titolo L’anticamera del Komeinismo – la campagna in difesa delle intercettazioni e contro la cosiddetta legge-bavaglio si sta rivelando, soprattutto per gli argomenti adoperati da politici e giornalisti, persino più dannosa di qualsiasi soluzione sarà infine adottata.

Il sito dalemiano argomenta.

Quello che ci ha colpito di più è stato il finale. Senza le intercettazioni, ha detto Gramellini, non avremmo saputo nulla di quegli imprenditori che ridevano del terremoto. Ecco, è vero: non l’avremmo saputo. Non essendo però ancora previsti nel nostro codice i reati di cattiveria, cinismo e avidità, per quale ragione, domandiamo, la famosa “opinione pubblica” avrebbe avuto il diritto di conoscere il contenuto di quella telefonata? Ecco a cosa ci hanno portato tanti anni di incessante martellamento politico-giornalistico su sempre nuove questioni morali: a una concezione “iraniana” del rapporto tra giustizia, politica e informazione, in cui imprecisati guardiani della moralità avrebbero addirittura il dovere di sputtanare chiunque nel corso di una privata conversazione si permetta di pronunciare parole contrarie a una presunta “etica pubblica”, i cui limiti sarebbero stabiliti, a loro insindacabile discrezione, da pubblici ministeri, giornalisti e proprietari di giornali (soprattutto).
Ecco cosa intendeva Giovanni Falcone, crediamo, quando polemizzava con quelle stesse frange della magistratura, della politica e della cultura di sinistra – e in qualche caso proprio con le stesse persone – che dopo avere scatenato contro di lui una campagna violentissima, quando era in vita, accusandolo di “tenere nei cassetti” le inchieste più scottanti sulla politica, lo avrebbero santificato da morto, e oggi ne ricordano commossi il sacrificio, facendosene abusivi portabandiera. “Non si può investire della cultura del sospetto tutto e tutti”, diceva Falcone. Perché “la cultura del sospetto non è l’anticamera della verità. La cultura del sospetto è l’anticamera del komeinismo”.

9 commenti

  • La storia è una selva intricata,dove non vi è talora che un piccolo sentiero che conduce all’aperto.Nei momenti cruciali ci pone di fronte a dure alternative.
    O di qua o di là !
    Norberto Bobbio

    Loro, vigliacchi , hanno scelto da che parte stare!

    Ma anche noi , e non è la loro!

  • sposo/ quoto in toto il commento di alessandro bruni …ogni cosa ha almeno due anime, come il buio e la luce, importante è scegliere da che parte stare , cosa che quello stesso buio aveva gia fatto lasciando che i fornetti di sterminio catodico del popolo(e delle coscienze) venissero fatte fuori dal genocidio umano nel nostro paese, lasciandolo in pasto ai conflitti di ogni interesse e imprenditore di cui il maggiore emblema sceso “in campo”…eppure c’era già stata tanta intelighentia che aveva parlato del come avevano a preso a “intercettare” UOMO per distruggerlo con la società della comunicazione di massa e la fabbrica del consenso, ma i cardinali di certa sinistra non comprati nella prima campagna acquisti stile Bondi e suoi simili, conveniva ( stile d’alema e compagnia) far finta fossero l’opposizione. Il truman show ben congeniato è questo mica per altro!..basta ricordarsi di Pertini o Nenni o Bobbio o Calamendrei e si sa subito come starne fuori-

  • La cattivera di chi non può approfittare di una disgrazia è sgradevole blasfemia; quella, invece, di chi si frega le mani per gli utili in arrivo, è la punta avanzata dell’armata di ladri in agguato.
    I dalemiani di Left Wing sono la punta di un’altra armata in agguato, quelle delle iene che si cibano delle carcasse lasciate da latre, in attese di lasciarle essi quelche carcassa.
    Diciamolo con Cicerone: fino a quando il dalemismo infesterà, rendendolo imbelle, un vasto campo politico in Italia?

  • Ogni illusione sul PD è perduta. Come dice Alessandro Bruni, una larga fetta di elettori non starà certo con questi poltici che non si rendono conto che l’opinione pubblica ha il diritto di sapere tutto su quelli che li governano.
    A che è servito fino ad ora votarli? La loro etica in che si differenzia da quella della destra?

  • Lo scopo delle intercettazioni che hanno beccato i ‘fautori’ del terremoto non era quello di stigmatizzarne la cattiveria e il cinismo, ma quello di sapere se e quanto fossero interessati alla ricostruzione in termini di soldoni sporchi e grondanti dolore. Se poi questi stessi figuri manifestano nelle pubbliche sciagure anche cinismo e cattiveria, beh, è bene che si sappia coram populo. O no? Il riferimento a Falcone, poi, ha del ridicolo: come faceva il povero magistrato a sapere che lo avrebbero osannato dopo morto quelli stessi che lo criticavano in vita?

  • D’Alema é antipatico, molto antipatico,ma é intelligente, molto intelligente; perciò spesso vede lontano, troppo lontano per essere capito. Ha ragione lui: l’unico problema della legge sulle intercettazioni é quello che é proposta da Berlusconi e dai suoi e quindi non può che essere ispirata da intenzioni liberticide e legate ai suoi interessi. Come un re Mida alla rovescia tutto quello che tocca diventa…Ma se non sapessimo questo la penseremmo nella stessa maniera sulla legge? E allora é giusto boicottarla perché viene da lui, ma é sbagliato cercare cavilli per giustificare atteggiamenti poco garantisti. D’Alema però non dice o non dice abbastanza che bisognerebbe passare, in questo come in altri ambiti, alla fase propositiva, cioè fare delle proposte, lanciare delle idee e non solo cercare maldestramente di arginare le iniziative del cavaliere

  • Mi sembra che “left wing” (ma quale ala, questi sono pollastri che non volano) dimentichi quanto “bene” abbia fatto D’Alema al Cavaliere nei periodi di reggenza del centrosinistra! Hanno pure il coraggio di blaterare ancora? Le intercettazioni servono, anche a smascherare le attvità poco edificanti di certa sinistra: hanno dimenticato Fiorani? O è proprio per questo che non vogliono “le intercettazioni” e malamente disquisiscono?

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