Caccerà Verdini? No, caccerà Vespa

21 Mag 2010

Le valutazioni di Berlusconi nel nuovo libro di Vespa sui suoi più stretti collaboratori Scajola e Verdini: “casi personali e isolati”. Poi si rimangia tutto

Le valutazioni che Silvio Berlusconi, consegna al nuovo libro di Bruno Vespa, sui suoi più stretti collaboratori coinvolti nell’inchiesta degli appalti del G8, confermano la fase di grande affanno in cui si trova il presidente del Consiglio, forse per la prima volta in 16 anni. L’intervistatore di fiducia ha domandato a Berlusconi un parere sui casi Scajola e Verdini. La risposta è stata: “’Si tratta di casi personali e isolati che nulla hanno a che vedere con l’attività del governo e del partito. Il Pdl non ha mai ricevuto finanziamenti illeciti”. Si tratta di una dichiarazione molto importante e da tenere a memoria perché tutti sanno che non è così. Scajola è stato, almeno sino alle dimissioni, uno dei ministri più “strategici” nel governo occupandosi, non a caso, di un dicastero che sovrintende alla delicatissima partita dell’energia, e un uomo politico molto influente dentro Forza Italia e nel Pdl. Denis Verdini, a sua volta, é ancora nientemeno che uno dei coordinatori del partito, un uomo potente che ha sempre operato nell’ombra. Ora, dire che si tratta di casi isolati che non c’entrano con l’attività del governo e del partito è un “ non senso”. Berlusconi lo sa bene. Cosa ha, dunque, voluto dire? Questo è l’interrogativo da sciogliere. Forse che Scajola e Verdini sono stati abbandonati al loro destino? E Berlusconi può davvero far questo? Ha aggiunto che “ci sarà severità di giudizio e di decisione nei confronti di chi fa politica e ha responsabilità pubbliche”.
E, in effetti, le cose non potevano essere andate così. Nel senso che stavolta il pasticcio, forse, lo ha fatto Bruno Vespa. Berlusconi è stato costretto e precisare che, nel rispondere al suo intervistatore preferito, non ha fatto alcun nome. E, a suo dire, non si riferiva né a Scajola né a Verdini. E allora chi sarebbero i casi isolati? Mistero. Di più: Berlusconi, in una nota, ha riaffermato piena fiducia a Verdini quale coordinatore del Pdl. Cosa dire? Ha sbagliato Vespa oppure Scajola e Verdini, come è da supporre, hanno fatto delle telefonatine pepate al loro presidente per ricordargli chi sono loro?
Bruno Vespa, nel tentativo di metterci una pezza ha dapprima precisato che la conversazione è avvenuta il 18 maggio (e solo due giorni dopo si diffondono le anticipazioni di un libro?), poi ha aggiunto, per provare a non coprirsi del tutto di ridicolo, che nel porre la domanda ha citato Scajola e Verdini ma che Berlusconi, nel rispondergli, non ha fatto i loro nomi. Ma che meraviglia!
Sarà una coincidenza ma quando la moglie di Scajola ha detto che il marito si è dimesso per “coprire” qualcuno, tutti si son chiesti se fosse stata una uscita improvvida della signora. A maggior ragione dopo la pronta smentita del marito (delle frasi, non dell’intervista). Ma la consorte dell’ex ministro non è una donna incapace d’intendere e di volere. E allora cosa è accaduto? È accaduto che il marito, due giorni dopo è stato convocato da Berlusconi ad Arcore e si è intrattenuto colà sino alla mezzanotte, presente anche l’avvocato personale del presidente del Consiglio, Nicolò Ghedini. Voi direte: avranno giocato al Monopoli o al Risiko. D’accordo, ci accontentiamo di questa versione. E cosa sarà accaduto dopo la diffusione delle anticipazioni di Vespa? Che Verdini ha bussato alla porta di Berlusconi per chiedergliene conto? È il minimo.
Silvio Berlusconi ha fatto anche sapere che il Pdl non ha mai ricevuto finanziamenti illeciti. Anzi: “Semmai è stato il presidente del Consiglio ad intervenire sulle finanze interne con mezzi propri». Anche in questo caso si tratta di un’affermazione da non trascurare. Dal diretto interessato si apprende che il Pdl usufruisce di fondi messi a disposizione del suo presidente. Ovviamente tutti lo avevano intuito ma averlo comunicato pubblicamente assume un valore di principio. Dunque, il Pdl è finanziato anche dalle risorse di Berlusconi. Che vuol dire? Semplicemente che il Pdl è un partito personale. È un partito che ha un padrone il quale ci mette i soldi per farlo funzionare e i dipendenti del partito sono pagati di tasca dal suo presidente. Per esempio: lo stipendio del portavoce Capezzone, visto che Berlusconi ha dichiarato di aver sorretto il Pdl con propri fondi, potrebbe essere composto anche da danaro di Berlusconi. Per caso lo avevate sospettato?

Supportaci

Difendiamo la Costituzione, i diritti e la democrazia, puoi unirti a noi, basta un piccolo contributo

Promuoviamo le ragioni del buon governo, la laicità dello Stato e l’efficacia e la correttezza dell’agire pubblico

Leggi anche

Le scuole di Libertà e Giustizia

L’Unione europea come garante di democrazia, pace, giustizia

In vista della legislatura 2024-2029, l’associazione Libertà e Giustizia propone sette incontri - dal 29 febbraio al 23 aprile - sul ruolo del Parlamento europeo e le possibilità di intervento dei singoli cittadini e delle associazioni.

Approfondisci

Newsletter

Eventi, link e articoli per una cittadinanza attiva e consapevole direttamente nella tua casella di posta.