La goccia ha cominciato a scavare la pietra

23 Apr 2010

Sulla scena politica italiana bloccata fin dal 1993 nella muta contemplazione della presa del potere da parte di Silvio Berlusconi è arrivato un ciclone destinato a incidere profondamente proprio là dove una arrendevole e colpevole opposizione non aveva lasciato traccia di sé.Fini, che ora rischia “emarginazione e persecuzione”, ha sollevato davanti al mondo intero alcuni problemi che altri, in questi anni, avevano cercato di mettere sotto gli occhi di tutti: il nascere e rafforzarsi nel nostro paese di un regime troppo “forte” in una normale dialettica parlamentare e politica. La goccia ha cominciato a scavare la pietra.Da oggi sono più chiare alcune cose:1) Non erano “estremisti rossi” coloro che denunciavano la messa fuori gioco del Parlamento a causa di un governo “assoluto”, i continui strappi della Costituzione e minacce all’Unità d’Italia. Evidentemente altri cittadini e politici (minoranze ma certamente non “rosse”) pensano la stessa cosa.2) Non erano magistrati politicizzati e “rossi” quelli che chiedevano di riformare la giustizia per tutti gli italiani e non per salvare un uomo soltanto. Non sono “rossi” tutti quelli che dicono che la nuova legge sulle intercettazioni ostacolerà la lotta alla criminalità. 3) Che Saviano avesse ragione a denunciare e a scrivere Gomorra, non lo pensano soltanto le centinaia di migliaia di suoi fan.4) Le accuse, anche da sinistra, di “antiberlusconiani viscerali” a chi in questi anni ha sostenuto i punti 1,2 e 3 sono sempre stati strumentali a una politica filoberlusconiana.5) Gianfranco Fini in questi anni ha subito il fascino delle istituzioni e della democrazia: un fascino irresistibile.

Dove lo porterà questa scoperta è tutto da vedere.

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