Bruxelles, Berlusconi unico premier assente

29 Mar 2010

Silvio Berlusconi giovedì scorso 25 marzo era a Bruxelles, alla riunione del Consiglio europeo, l’istituzione comunitaria di cui fanno parte i capi di Stato o di governo dei 27 paesi membri. I lavori del Consiglio, come sempre accade in questi incontri ordinari, si protraggono per due giorni. Dunque, il venerdì 26, il Consiglio é tornato a riunirsi dalle 9 alle 12. C’erano tutti e 26 i leader (dalla cancelliera tedesca Merkel al presidente francese Sarkozy) ma la sedia di Berlusconi é rimasta vuota. Se n’è andato. Ha abbandonato i lavori. Essendo vietata per Trattato la sostituzione, su quella poltrona non ha potuto sedersi nemmeno un ministro o l’ambasciatore. Il vuoto.
L’Italia insomma non era rappresentata, sebbene non vi fossero questioni di vita o di morte da decidere. Ma resta il fatto che l’Italia non c’era. Voi direte: meglio una sedia vuota che essere rappresentati da Berlusconi? Fate voi. Tuttavia, in consessi internazionali, e soprattutto europei, é bene esserci sempre. Per marcare la presenza politica e per buona creanza. Altrimenti perchè poi piangersi addosso se l’Italia e gli italiani non sono presi in considerazione?
Resta da dire: perchè Berlusconi ha preso l’aereo ed è ripartito anzitempo? Presto detto: aveva da registrare sei interviste elettorali per altrettante televisioni (una al TG1 del direttorissimo Minzolini e dell’intervistratrice preferita, Petruni). Dunque, questa volta, il presidente del Consiglio ha applicato il legittimo impedimento, ma al contrario.

Ha lasciato un dovere che aveva da capo dell’esecutivo (la rappresentanza in Europa e nome del proprio paese) a beneficio del partito di cui è leader. Che esempio da statista per uno che si considera il più grande leader da 150 anni.

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