Cantoni animati: se va in scena la protesta

28 Set 2009

Massimo Marnetto

Immigrazione, lavoro, scuola, evasione e scudo fiscale, laicità, ricerca scientifica, testamento biologico, privatizzazione dell’acqua: ogni tema sintetizzato in un volantino, ogni volantino fotocopiato in casa e distribuito in più di 100 copie, per far circolare le informazioni che la televisione ormai non può più dare.E’ stato questo il senso di “Cantoni Animati”, l’iniziativa di Libertà e Giustizia di Roma, a cui hanno contribuito tutti i gruppi di lavoro del Circolo romano.Un happening tra controinformazione e dialogo con i passanti, scandito da “nano-comizi” di 5 minuti improvvisati da persone che hanno vinto la loro ritrosia ad esporsi, pur di… rompere il silenzio.Oratori emozionati, con la voce spesso lontana dal megafono che tenevano con una mano e il tremore del foglio nell’altra, che tradiva l’emozione. “Lo sai, sono un borghese – mi ha confidato un amico dopo aver finito il suo primo comizio tutto sudato – ho dovuto forzarmi per salire su quel palchetto. Poi ho pensato agli operai che salgono sui tetti per difender il loro lavoro. E allora anche io sono salito per difendere la nostra democrazia. E adesso sono contento”.Il presidio è stato anche l’occasione per raccogliere firme per l’appello sulla libertà di stampa pubblicato da La Repubblica e per quello in cui chiediamo ai Municipi di Roma di istituire il testamento biologico. Un risultato ben superiore alle aspettative, visto che molti di quelli che si fermavano avevano già firmato: 283 firme per il primo e 188 per il secondo A parte qualche insulto – come avviene sempre in queste occasioni – la sorpresa positiva è stata vedere tanta gente che si fermava a parlare, anche se per poco tempo.”Allora c’è qualcuno che protesta! – mi ha detto una signora a cui avevo appena consegnato il volantino contro i respingimenti selvaggi – Meno male.

Avevo la sensazione di vivere la stessa situazione dei cittadini tedeschi durante il nazismo, informati ma indifferenti a quello che succedeva nei campi di concentramento”.
* Coordinatore di Libertà e Giustizia di Roma

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