I giudici coraggiosi

15 Set 2009

FIRMA L’APPELLO CONTRO IL REATO DI CLANDESTINITA’ // Il giorno prima di andare in pensione, un giudice del tribunale di Pescara ha impugnato davanti alla Corte costituzionale – “per non manifesta infondatezza” delle obiezioni avanzate dal difensore di un immigrato – la contestatissima, vergognosa legge che introduce e punisce severamente il “reato” di clandestinità, la legge contro cui si sono schierati il presidente della Camera Fini, le forze politiche dell’opposizione, le gerarchie ecclesiastiche e, da ultimo, ieri, l’Onu con particolare riferimento ai respingimenti.
La notizia non è stata resa nota dagli organi dell’informazione ma dall’ex vicepresidente della Consulta, Fernanda Contri, nel corso di un convegno (“La frontiera dei diritti. Il diritto della frontiera”) appena tenuto significativamente a Lampedusa per iniziativa di Magistratura democratica e del Movimento per la giustizia, le correnti progressiste dell’Associazione nazionale magistrati. “Abbiamo bisogno di giudici coraggiosi”, ha detto Contri nel riferire non solo questo caso (“altri ne seguiranno, identici, ma basta un ricorso a mettere in moto la Corte”) ma anche un altro non meno significativo: il giudice di pace di Recco, provincia di Genova, ha assolto un clandestino per la “particolare tenuità del fatto”, dal momento che era incensurato e lavorava lecitamente seppure in nero.
Ecco allora ancora Fernanda Contri: “Abbiamo anche bisogno di giudici costituzionali coraggiosi”, convinta com’è che le norme sugli immigrati – dall’aggravante, al reato di clandestinità, ai respingimenti che hanno provocato la durissima reazione dell’Onu – sono “in palese contrasto” con i principi costituzionali che garantiscono “a tutti” i diritti fondamentali dell’uomo.
Al convegno una sola inviata, Donatella Stasio del Sole 24 Ore, sempre molto attenta (la più attenta tra i giornalisti impegnati in questo settore) ai nodi della giustizia.

Stasio ha raccolto le voci anche di avvocati, giuristi, sindacalisti, rappresentanti del volontariato, di organizzazioni umanitarie e religiose. Luigi Ferrajoli, giurista: le politiche in materia di immigrazione hanno prodotto norme “immorali e incostituzionali”. Armando Spataro, Pm a Milano: “La clandestinità viene criminalizzata agitando farsescamente anche lo spettro del terrorismo internazionale”. Rita Sanlorenzo, segretaria di Md: “”Qui c’è la voglia di assumersi una responsabilità collettiva per fare scelte coraggiose che sfidano le aspettative della maggioranza”. Carlo Renoldi, magistrato a Cagliari: “Magistrati politicizzati? L’ottica da cui muoviamo è solo quella del diritto, nulla di più che l’ancoraggio alla Costituzione”. Guido Neppi Mòdona, altro ex vicepresidente della Corte costituzionale: “Se i giudici vogliono dare un segnale trovano un’autostrada su almeno tre questioni: l’aggravante e il reato di clandestinità sono incostituzionali e lo è anche il decreto sulla sanatoria di colf e badanti perché ha irragionevolmente escluso gli altri immigrati che lavorano in modo onesto e trasparente”. Alfondo Amatucci e Pino Salmè, giudici di Cassazione: “Dobbiamo fare la nostra parte”.

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