Lettera aperta al Presidente Napolitano

08 Ago 2009

Caro Presidente,
Ti scrivo in nome di una antica amicizia, della stima e del rispetto che io e tutti i soci di Liberta’ e Giustizia abbiamo per l’insostituibile lavoro che stai svolgendo nella difesa della nostra Costituzione.
Ma Ti scrivo anche per dirti che la misura e’ colma, che la disperazione di tanti cittadini italiani non trova speranza e sbocco in un futuro vicino. Noi sappiamo che oggi stiamo vivendo in un vero e proprio regime. Quando il Parlamento e’ stato esautorato e reso muto, quando la stampa e l’informazione sono quotidianamente vilipese e intimidite, quando il basilare diritto ad opporsi e a lavorare per un Paese diverso e’ soffocato dai diktat di un potere ormai senza alcun controllo, cosa resta della nostra Democrazia?
Lo chiediamo a Te, che ne sei il custode e che sai quanto e’ costato riaverla una volta che era andata perduta. Ben lungi da noi dirTi cosa fare o cosa dire, ma vorremmo un segnale di condivisione, una parola che ci confermasse che non siamo soli e che nel rispetto della separazione dei poteri e degli strumenti che ci offre la nostra Costituzione, c’e’ ancora qualcosa che ognuno di noi puo’ e deve fare. Nel febbraio scorso Liberta’ e Giustizia pubblico’ un manifesto intitolato “Rompiamo il silenzio”; piu’ di duecentomila cittadini furono d’accordo con il nostro allarme, e insieme a noi dissero: “Non vedere e’ non voler vedere. Non conosciamo gli esiti, ma avvertiamo che la democrazia e’ in bilico”. Da allora, la deriva e’ diventata un precipizio.

Ti ringrazio per l’attenzione che vorrai dare a questo nostro disperato allarme. Sappiamo di averlo consegnato nelle mani giuste.
Con profonda stima e affetto,

Sandra Bonsanti
Presidente di Liberta’ e Giustizia

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