Aerei di Stato, La Russa spieghi il suo aperitivo a Grosseto

03 Giu 2009

Visita ufficiale a Grosseto? Macché: non c’era (né è risultato a posteriori) alcun ordine di servizio all’aeroporto militare “Baccarini”. E infatti la scampagnata a Grosseto – il 25 maggio scorso – era motivata esclusivamente da motivi elettorali, a sostegno del candidato Pdl alla Provincia, Alessandro Antichi. Eppure il signor ministro della Difesa, on. Ignazio La Russa, è arrivato a bordo di un Boeing 737 dell’Aeronautica militare. Solo quell’aereo-gioiello? Macchè: l’aereo del signor ministro era scortato, letteralmente scortato, da due caccia Eurofighter, normalmente di base proprio a Grosseto. Insomma, una sorta di benvenuto in cielo, tanto per fare un po’ di scena, sprecare risorse e lasciare invelenito il personale della base alle prese con i tagli alla Difesa: -7% quest’anno, ma per l’anno prossimo il taglio sarà maggiore.
E tutto questo solo per La Russa? Macché: dal momento che quel Boening può caricare fino a 202 passeggeri, spazio (a gratis, cioè a spese di tutti noi) agli ospiti, tutti targati centrodestra. Chi c’era a far bella la compagnia? C’era Denis Verdini, coordinatore nazionale del partito di Berlusconi, e con lui il presidente provinciale del Pdl Luca Agresti, il coordinatore provinciale Massimo Ussia, la deputata Monica Faenzi e il senatore Franco Mugnai, anche loro ovviamente del “Popolo della Libertà”.
Bene. E allora che cosa ha fatto il ministro La Russa? E’ sceso dal potente bimotore, ha stretto la mani di un po’ di ufficiali e di avieri dalla base, poi di corsa al centro di Grosseto: in un locale alla moda veniva servito l’aperitivo (elettorale) prima del discorsetto che, nelle vesti di sponsor, il signor ministro La Russa ha pronunciato per sostenere la candidatura di Alessandro Antichi.

Poi La Russa è ripartito, non si sa se per Milano (dove abita e viene eletto) o per Roma, dove fa il ministro e il coordinatore del Pdl insieme a Verdini & Bondi. Tutto qui? Tutto qui.
Di questa scampagnata elettorale un gruppo di deputati Pd (Rosa Villecco Calipari, Antonio Rugghia, Ludovico Vico, Gianclaudio Bressa, Michele Ventura, Luca Sani) ha riferito in una interrogazione rivolta, guarda un po’, allo stesso ministro della Difesa. Con tre domande al medesimo: “Per tale occasione e, più in generale, per iniziative di campagna elettorale, l’impiego di mezzi e strutture militari è da ritenersi legittimo? Quali iniziative il governo intende assumere per ristabilire il loro corretto utilizzo? Quanti voli, e per quante ore, sono stati effettuati per esponenti del governo sull’aeroporto Baccarini nell’ultimo anno?”
Quanto a noi, aggiungeremmo una quarta domanda, diretta però al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, l’uomo di assoluta fiducia di Silvio Berlusconi. La “direttiva” sui voli di Stato, emanata l’anno scorso da Palazzo Chigi (quella che ha allargando scandalosamente le maglie delle rigide disposizioni impartite tre anni fa dal governo Prodi), prevede che le “persone estranee alle delegazioni” possano essere imbarcate nei voli di Stato “purché accreditate su indicazione e firma” del medesimo Letta. Ora, sarebbe interessante sapere dal sottosegretario se e con quale motivazione sono volati con il ministro La Russa tanti suoi corifei.

P.S. A proposito: nei giorni scorsi la regina di Spagna, Sofia, è dovuta correre a Londra per andare a trovare il fratello, Costantino di Grecia, ricoverato d’urgenza in un ospedale di Londra. Sofia ha preso l’aereo comprando con la carta di credito un biglietto a/r. Con quale vettore? Raynair, per risparmiare. Non sono monarchico, io. Ma pur di non essere fascista, ancorché solo da balilla, la buonanima di mio nonno impose che facessi le elementari da privatista.

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