La scure di Tremonti sui fondi per lo sminamento

16 Feb 2009

Tra i disastri provocati dai tagli indiscriminati previsti dalla legge finanziaria di Tremonti ce n’è uno che costituisce uno scandalo internazionale: il Fondo per lo sminamento umanitario, dotato inizialmente di circa 15 milioni di euro (quanto stanziato nel 2001 dalla legge istitutiva), è stato ridotto ad una dotazione effettiva di 5 milioni e mezzo per il triennio 2007-2009. E’ quanto denuncia la senatrice del Pd Franca Chiaromonte in una interrogazione rivolta ai ministri degli Esteri e dell’Economia: “In quale modo il governo intende garantire gli impegni internazionali assunti con l’adesione al Trattato di Dublino per la messa al bando delle bombe a grappolo (approvato per ovazione da 111 paesi a maggio), con la sottoscrizione e la ratifica della convenzione di Ottawa e all’impegno assunto con l’ordine del giorno approvato nel maggio scorso dal Senato a favore della messa al bando delle mine antiuomo?”Ora, ricorda Chiaromonte, il Fondo è stato istituito per rispondere all’esigenza di sostenere la cooperazione internazionale nei progetti con finalità di bonifica umanitaria, assistenza alle vittime, loro reinserimento socioeconomico, educazione al rischio-mine, sensibilizzazione delle istituzioni e della società civile, attività a favore dell’universalizzazione del Trattato. Non a caso il fondo è multisettoriale: non distingue tra mine, cluster (appunto le bombe a grappolo) o altri residuati bellici, non esaurisce la propria funzione con la semplice bonifica “ma si inserisce a pieno titolo nella cooperazione allo sviluppo e alla salvaguardia dei diritti umani”.Perché tanto allarme per le cluster bomb? Perché il 15-20% degli ordigni non esplode e rimane sul terreno come una vera e propria mina antipersona (chi voglia capirne il meccanismo, clicchi su Google: c’è un documentato cortometraggio di YouTube, sei minuti di immagini impressionanti).

Questi ordigni vennero improvvisamente alla ribalta con la guerra del Golfo e con i bombardamenti su Serbia e Kosovo. Nessun tipo di cluster è provvisto di congegno di autodistruzione che le elimini in caso di mancata esplosione. Di più e di peggio: la maggior parte delle bombe a grappolo ha forme e colori tali da suscitare le curiosità di chiunque, adulto o bambino, sia ignaro della loro pericolosità. Simili a palline da tennis o a cilindri dai colori sgargianti con attaccato un fiocco di stoffa o un piccolo paracadute, gli ordigni invitano facilmente ad essere raccolti.Ma a Tremonti & Berlusconi questi tragici inganni evidentemente non interessano. E tanto meno rispondere all’interrogazione, presentata ben sei mesi addietro…

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