Molte cose giuste e condivisibili sono state dette a sostegno della terribile battaglia che Beppino Englaro da molto tempo sta combattendo, per affermare il diritto della propria figlia e di tutti noi a scegliere le terapie mediche cui sottoporsi, ponendo limiti all’accanimento. Meglio varrebbe forse oggi tacere del tutto, per rispetto di fronte alle ultime fasi di questa battaglia, così personale e al tempo stesso così carica di risonanze e di emozioni per l’intera collettività. Ma da esponenti della chiesa cattolica vengono proprio ora parole talmente violente e intollerabili da indurci a rivolgere, anche noi di “Libertà e Giustizia”, un pensiero solidale a papà Englaro, e cercare di aggiungere una riflessione alle tante e condivisibili già fatte. Ed è questa: che proprio nella battaglia per accompagnare la figlia fuori dal circuito straziante e senza speranza della sopravvivenza forzata, proprio nell’accompagnarla ad una fine conforme a ciò che la figlia stessa avrebbe voluto si manifesta appieno la qualità di genitore di Beppino Englaro, il suo essere padre. Quest’uomo porterà con sé sempre la veste dell’”eroe civile”, per aver combattuto con determinazione, consapevolezza e misura una battaglia collettiva, per aver rifiutato l’ipocrisia delle cose che si fanno ma non si dicono, per aver indotto l’intero paese a riflettere sui problemi della vita, della coscienza, della fine consapevole. Ma in questo momento colpisce in modo speciale la fedeltà sempre e duramente coltivata del padre al desiderio della figlia, di cui si è fatto interprete, fedeltà attraverso e grazie alla quale il rapporto tra i due non è cessato, pur in condizioni così terribili.
Colpisce la dedizione infinita a preservare ciò che solo sussiste ancora della figlia: la sua libera scelta, la sua valutazione, il suo volere. Proprio questo aver tenuto in vita il legame parentale con la figlia ci consegna un messaggio di vita, di senso delle relazioni umane, di serietà affettiva ed etica, dinanzi al quale si infrangono i vaneggiamenti ideologici di alcuni esponenti cattolici, e per il quale, ancora una volta, lo ringraziamo.
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