La Giunta della Camera nega l’arresto del pd Margiotta

18 Dic 2008

Redazione

La Giunta delle autorizzazioni della Camera ha respinto la richiesta di arresti domiciliari per Salvatore Margiotta. Gli arresti del deputato del Pd erano stata richiesti dalla procura della Repubblica di Potenza, nell’ambito dell’inchiesta sulle tangenti sugli appalti per estrazione del petrolio in Basilicata. Hanno detto no all’autorizzazione all’arresto tutti i gruppi parlamentari tranne l’Idv che ha votato a favore in linea con la posizione politica di votare a favore di qualsiasi richiesta di autorizzazione.Toccherà ora all’Aula della Camera decidere con un voto se confermare o meno la proposta della Giunta per le Autorizzazioni di negare l’arresto.
I deputati del Pd“Abbiamo condiviso in giunta la decisione assunta per la posizione di Salvatore Margiotta nell’ambito dell’inchiesta della procura del Tribunale di Potenza in quanto non sussistono le esigenze cautelari e non vi è adeguatezza e proporzione tra i fatti contestati e la misura cautelare (arresti domiciliari) richiesta”. Lo dichiarano in una nota congiunta i deputati del Pd, componenti della Giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera, Donatella Ferranti, Lorenzo Ria e Marilena Samperi. “Nel corso del dibattito – aggiungono – abbiamo ribadito che la funzione dei componenti della giunta per le immunità è quella di valutare, caso per caso, l’applicazione dei principi costituzionali di garanzia e legalità fissati nell’art. 68 della Costituzione senza cedere a facili populismi e demagogie”.

“Il quadro complessivo – concludono – impone però alla politica e ai partiti di affrontare, farsi carico e risolvere la questione dell’etica dell’amministrazione della cosa pubblica”.
L’Italia dei Valori“Oggi l’Italia dei Valori è stata l’unica forza politica a votare sì alla richiesta di arresto per il deputato Margiotta, in quanto ritiene che il Parlamento non può e non deve trasformarsi in un’Aula di giustizia né in un giudice speciale che difende la casta”. Così Antonio Di Pietro, leader dell’Italia dei Valori. “Quanto è accaduto è gravissimo: tutti compatti a difendere gli interessi di pochi eletti, annullando il principio de ‘la legge è uguale per tutti’. Le indagini – dice – servono ad accertare la verità e chi non ha nulla da temere deve consentire ai giudici di andare avanti. L’Italia dei Valori voterà sempre sì all’autorizzazione a procedere qualunque sia la richiesta dei magistrati, prescindendo dalle valutazioni di merito, perché queste devono essere lasciate ai magistrati nei vari gradi di giudizio all’interno delle regole del sistema processuale”.

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