Il sovrano potere di avvilire

17 Nov 2008

“Conosco un solo mezzo per impedire che gli uomini si degradino: non accordare ad alcuno, con l’onnipotenza, il sovrano potere di avvilirli”. Lo scrisse Alexis de Tocqueville nel suo studio sulla democrazia americana. E’ uno di quei pensieri semplici che valgono per il resto dell’umanità e per il resto dei giorni. Sembra persino troppo semplice: più c’è esibizione di forza, più cresce nell’uomo debole la tentazione di strisciare. Il servilismo: ciò che umilia l’essere umano e lo rende misero e inutile.
A Silvio Berlusconi il potere piace. Più che ad altri. Ne vorrebbe sempre di più. Quando trova qualche ostacolo, raramente, reagisce con violenza, umilia, avvilisce. E sembra ricavarne soddisfazione e piacere. Lo ha fatto in questi giorni col sindacato, giocando a dividerlo e riuscendoci in parte. Lo ha fatto (indirettamente?) con il Parlamento, consentendo l’elezione di Riccardo Villari alla Vigilanza, un candidato diverso da quello indicato dall’opposizione cui spetta la scelta. E si tratta dell’ennesima umiliazione di un Parlamento già ampiamente ridotto a puro e semplice esecutore delle volontà del governo.
La situazione è tanto più grave in quanto le sacrosante proteste, tutte, dell’opposizione finiscono per assumere un tono patetico: gli italiani soffocati dalla crisi non possono indignarsi perché la Vigilanza “toccava a un altro”, o per il mancato invito di un segretario a cena o forse non a cena. Non possono indignarsi anche se gli episodi sono gravi e indicano tutto il disprezzo della maggioranza nel momento in cui esercita la “dittatura della maggioranza”.
Sanno di poter fare da soli.

Sanno anche che ad opporsi c’è solo un’ombra, un’ ombra di governo.
E’ lo stile della destra italiana quando si abbina alla inconsistenza della minoranza. Intanto sul sito “Change.gov” il nuovo presidente degli Stati Uniti elenca sotto la voce “ethics” i suoi progetti per rendere trasparente il governo: guerra alle lobbies, prima di tutto. Perché, dice, sarà la Casa Bianca a governare e non altri. E lo farà nell’interesse dei cittadini e non di qualcuno. E poi informazione continua e tutto alla luce del sole.
Forse c’è un potere che non cerca di avvilire. Il suo progetto è quello di servire e non di rendere servi. Una giusta dose di potere, conquistato dal basso.

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