La lezione della Gelmini

03 Nov 2008

Che grande lezione di civiltà stanno dando i nostri giovani! Seguo da giorni gli sforzi che mio figlio sta profondendo assieme ai suoi compagni di scuola nell’organizzare il movimento di protesta contro le leggi del governo Berlusconi che introducono pesanti tagli di risorse alla scuola pubblica. E’ proprio vero, l’impegno dimostrato da mio figlio e dei suoi coetanei, le assemblee continue a scuola, gli striscioni dipinti negli angoli di strada, la mobilitazione dei loro professori, mi fa ricordare il Sessantotto con la rivoluzione dei sogni, la maturazione e l’emancipazione di una generazione cresciuta nel clima della guerra fredda e del terrore delle guerre atomiche.Un grazie allora, oggi voglio rivolgere all’attuale governo, ed in particolare alla ministra Maria Stella Gemini: la legge che porta adesso il suo nome ha avuto il dono di fare riavvicinare tantissimi padri e figli ed unirli in un comune impegno di crescita civile, cosa che non avveniva da anni. Tante cose li dividevano nello sport, nella cultura, nella musica. Erano distantissimi, ora protestano insieme, insieme danno vita a cortei e proteste. L’avvocatessa Gelmini ha avuto il dono di far studiare e commentare dei testi di leggi ad una generazione addomesticata da una subcultura televisiva che li ha modellati in “veline”, “ditini” e mister e miss bellezza. Discutono di legge 133 e 137, e stanno prendendo finalmente confidenza con la legge che regola la convivenza civile, con l’iter procedurale di un decreto in Parlamento, come si raccolgono le firme per il referendum.

Mentre fino ad ieri sapevano tutto ed esclusivamente di Totti, dello scudetto del Milan, della musica rap. Oggi si guardano intorno e si interrogano seriamente del proprio futuro. Hanno preso coscienza del loro essere giovani in un’Italia dove il capo di governo influenza sei televisioni su sette. Hanno aperto gli occhi, grazie al decreto Gelmini-Tremonti, cosa che tanti di noi genitori non riuscivamo con facilità.E un grazie va anche al grande maestro di vita Francesco Cossiga, presidente emerito della Repubblica, le cui parole in Parlamento hanno convinto i più giovani ad unirsi ai tanti che il 30 ottobre 2008 sono scesi in piazza per rivendicare i loro diritti e la speranza per un mondo migliore. Ribellandosi ai falsi insegnamenti di maestri come Cossiga dimostrano così, di avere acquisito una maturità civile che fa ben sperare per il futuro, e di vedere presto “summer school” più seguite e affollate.Per anni ho tentato discretamente di formare “politicamente” mio figlio, di insegnargli principi, senso del dovere, coerenza, coraggio, apertura agli altri, ripudio di armi e violenza, appartenenza ai partiti per servizio e non per carriera. Oggi il movimento dell’onda lunga mi permette di testare il grado di formazione di mio figlio, e di poter osservare, fiero, che sono riuscito in gran parte a renderlo maturo e di idee indipendenti.
* Filippo Praticò simpatizzante LeG di Reggio Calabria

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