La voce delle donne

05 Feb 2008

Il blog: Eravamo più laici quarant’anni fa? // Veca: Scongiuriamo le crociate // Chi darà voce alle migliaia, decine di migliaia, milioni di donne italiane scaraventate brutalmente nella cronaca politica oggi che la politica non le rispecchia più, se mai lo ha fatto? Chi darà voce all’intimo dolore e silenzio nel quale sono sempre state chiuse le decisioni delle coppie, giovani meno giovani, o delle donne sole o di padri e madri di figlie nei confronti delle quali si sono sentiti in obbligo di decidere? Nessuno dato che non era scritto che ciò dovesse avvenire ma era invece scritto che queste decisioni dovessero riguardare la loro coscienza e sono sicura che la coscienza può operare già da sola con grande autorevolezza quel giudizio che oggi nella follia generale devoti, istituzioni religiose ed accanite pignolerie si arrogano il diritto di esercitare. Sulla base di una decisione molto simile ad un impulso inconscio si sta scatenando una qualche forma di condanna laddove con ogni probabilità proprio nell’intimo della propria vita già ogni donna, coppia o famiglia questo giudizio lo ha già espresso. Nell’intimo, nel silenzio nelle lacrime e nella solitudine; se noi crediamo e vogliamo credere che la nostra coscienza sia ancora libera di decidere di quale dolore vogliamo che la nostra vita sia dipinta allora dobbiamo far si che da questo dolore nasca una nuova coscienza.

La immagino nuova perché sono stufa di sentire parlare del corpo della donna come se fosse una cosa a sé: noi esistiamo anche grazie alla nostra anima, alla nostra coscienza all’ intelligenza alla capacità di lavorare e di mettere al mondo figli soprattutto. Non può più esistere qualcosa che somigli al vecchio “riprendiamoci il nostro corpo” visto che non è di questo che si parla oggi, invece la voce che si deve alzare alta chiara e matura è la voce della coscienza che dica chiaro e forte che la maternità è sacra e meravigliosa e meravigliosa è l’anima delle donne che hanno sofferto per questo, per averla desiderata senza poterla ottenere, per averla negata e per averla spesso poi ritrovata perché non si scherza con l’anima delle donne che poi è l’anima di questa nostra povera terra, dove milioni di donne davvero piangono per non avere di che accudire i propri figli mentre gli uomini si dedicano a stragi senza nome. Nessuna donna al mondo per nessun motivo si farebbe togliere dalle braccia il suo bambino e se lo ha fatto quando ancora la vita di suo figlio era strettamente “interiore” come direbbero i saggi di una volta, avrà avuto i suoi buoni motivi. Perché non lasciamo che la maturità degli esseri umani si esprima anche attraverso scelte dolorose, perché questi nostri uomini di fede o di devozione hanno paura del dolore?

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