Terzo dialogo immaginario sul Pd

05 Ott 2007

Araldo all’assemblea.”Quale uomo ha un buon consiglio da dare alla polis e desidera renderlo noto?” (dalle Supplici di Euripide)
Questo, diceva Teseo, è libertà. Chi ha qualcosa di utile o di saggio da dire, lo dica, si alzi in piedi e parli, l’Assemblea lo ascolta.
C’è tra noi invece la tendenza a parlare tra pochi sicuri, tra chi la pensa all’incirca come noi. Abbiamo paura dell’ignoto. Qualcuno potrebbe contestare, come Grillo. Ma se andiamo avanti così, timidi, difensivi, chi andrà a votare il 14 ottobre? Mancano pochi giorni per tirare fuori il coraggio, per parlare alto e forte. E dire le cose che abbiamo dentro e spesso soffochiamo.
Ad esempio? Credo che tu abbia ragione, ma fai qualche esempio di cose sulle quali il Pd dovrebbe parlar chiaro e dire da che parte sta…
Allora, diciamo subito che sul caso Calabria si sente solo il ministro della Giustizia, che ha fatto un passo politico che mette a tacere il magistrato, o i ragazzi di laggiù che non hanno dubbi: quel Pm deve restare e continuare a indagare perché da lì passa la rinascita della Calabria, del Sud, la possibilità di affrancare una volta per sempre la regione più indagata d’Italia: il 70 per cento dei suoi consiglieri è sotto inchiesta. Allora, cosa c’è sotto il caso De Magistris? E’ un pazzo o un eroe? Questa è una vera emergenza, cioè fare chiarezza. Non possiamo permeterci di stare zitti.
Quando dici “siamo” chi intendi?
Intendo noi della società civile, noi di Libertà e Giustizia, ma anche appunto i candidati alla segreteria del Pd.

Cosa sanno e come la pensano? Può un partito nuovo nascere su un silenzio così pesante?
Prodi dice che la trasmissione di Santoro non era professionale…
Non sono affatto d’accordo. Io l’ho trovata molto buona e soprattutto ha fatto vedere volti nuovi della lotta alla criminalità e alla corruzione, come la figlia di Scopelliti, è stata straordinaria ed è una persona con le idee chiare. Il fratello di Borsellino, e quella testimone di Why not…Insomma, bisogna dire no a qualsiasi forma di repressione sul caso De Magistris. Se il magistrato ha commesso qualche leggerezza, mi chiedo: quanti altri sbagliano e se ne stanno comodamente al loro posto a non fare poco o niente?
Tu dici che se si reprime, se si impedisce di parlare alla polis, allora non c’è libertà?
Dico che l’Araldo aveva ragione e noi stiamo perdendo il senso profondo delle cose. Il Pd dica esattamente se sta davvero con i ragazzi di Locri o con il silenzio e col ministro.
Primo dialogo immaginario sul Pd
Secondo dialogo immaginario sul Pd

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