Caso Visco-Gdf, battaglia in Senato

06 Giu 2007

Redazione

Giornata tesa in Aula a Palazzo Madama. Si discute del caso Visco. L’assemblea, convocata già dalle 9 e 30 per una lunga non stop che si dovrebbe concludere in tarda serata, con l’intervento del ministro dell’Economia Tommaso Padoa-Schioppa (già presente in aula) e con il voto sulle mozioni presentate dai due schieramenti, è stata sospesa a metà mattina per consentire una riunione dei capigruppo su richiesta della Cdl. L’intenzione era quella di chiedere un rinvio del dibattito in attesa di chiarimenti. Per tutto il giorno i capigruppo insistono nel ribadire che nel decreto del Consiglio dei ministri c’è la nomina di D’Arrigo al vertice della Gdf ma non c’è l’atto di revoca di Speciale. Ecco perché la Cdl insiste sulla richiesta di revoca di tutte le deleghe di Visco. E non serve a calmare le acque nemmeno la dichiarazione con cui lo stesso generale Speciale dice “accetto la sostituzione, obbedisco al governo”. La Cdl vuole certezze sulla documentazione della Corte dei Conti.
Tuttavia, come spiega al termine della riunione il presidente dei senatori dell’Ulivo Anna Finocchiaro, l’opposizione “si è presentata con quattro posizioni diverse: rinviare il dibattito, rinviarlo in attesa della Corte dei Conti, rinviarlo in attesa che tornasse Prodi, cambiare la scaletta. E poi alla fine si è deciso di continuare esattamente come si era deciso ieri in conferenza dei capigruppo”.
La maggioranza ha firmato compatta un ordine del giorno in cui si esprime solidarietà al governo e contemporaneamente alla Guardia di Finanza, con Mastella che però dice chiaro e tondo che se non si regge alla prova del voto il governo va a casa, e con Di Pietro che non rinuncia ad alzare il tiro e chiede che il vice ministro dell’Economia dia spiegazioni chiare sulla rimozione del generale Speciale dal vertice delle Fiamme Gialle.

I numeri sono quelli che sono: 158 senatori contro 156. Oltre i senatori a vita.

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