Caso Visco-Gdf, il giorno più lungo

05 Giu 2007

Redazione

Sarà una lunga giornata quella che si preannuncia per mercoledì 6 giugno, a Palazzo Madama. Il Senato dedicata al caso Visco-Gdf una discussione il cui inizio è fissato alle 9 con l’illustrazione delle mozioni e degli ordini del giorno e che poi proseguirà fino alle 19 e 40 con un ampio dibattito fino a che il ministro dell’Economia, Tommaso Padoa Schioppa, non Prodi come ipotizzato in un primo momento, prenderà la parola in Aula, a nome del governo.
Da questo momento sarà possibile seguire la diretta televisiva che riprenderà i lavori fino alle dichiarazioni di voto dei gruppi. Le votazioni iniziano dalle 21e 30.
La capogruppo dell’Ulivo al Senato, Anna Finocchiaro ha annunciato la presentazione di un testo comune che l’Unione sottoporrà all’assemblea di Palazzo Madama. La Finocchiaro, ha confermato che sarà senz’altro espresso sostegno alle Fiamme gialle. “Non c’è dubbio – ha detto – che la maggioranza esprime alla Guardia di finanza, non solidarietà, ma pieno apprezzamento per il suo operato, stima riconoscimento per il lavoro al servizio dei cittadini”. La Cdl sta mettendo a punto il nuovo testo della mozione dove saranno affrontati alcuni “nodi”, tra cui quello dell’ eventuale ricorso al voto segreto.
Non ci sarà l’odg di Antonio Di Pietro, che nei giorni scorsi non ha fatto mistero delle critiche sulla gestione dell’intera operazione: “Non voterò quelli della Cdl” ha assicurato l’ex pm.
L’atmosfera resta tesa. L’eventualità di una caduta del governo è il timore di molti.

Anche il vicepremier Massimo D’Alema ne ha parlato, in un’intervista all’Unità, sottolineando come, qualora il governo Prodi dovesse non avere i numeri, la sola possibile soluzione sarebbe il ritorno alle urne. Per il ministro degli Esteri non è possibile immaginare una soluzione alternativa al voto anticipato anche se, precisa D’Alema, “con questa legge elettorale sarebbe un danno grave per il Paese”. Il presidente diessino si dice convinto che il governo possa “sviluppare la sua azione e trarre i risultati anche da scelte che certamente all’inizio sono state abbastanza complesse”. Ma quello che è certo, secondo l’esponente della Quercia, è che “il governo può fare la legislatura, nel senso che se cade questo governo mi pare che la probabilità maggiore è che si vada alle elezioni”.

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