Legge elettorale, intesa tra Prodi e Bossi

26 Apr 2007

Redazione

“Legge elettorale e federalismo fiscale, fiume Po”. Sono questi gli argomenti affrontati in un’ora e mezza di colloquio dal presidente del consiglio, Romano Prodi, con il leader della Lega, Umberto Bossi. L’incontro, cui hanno partecipato anche il coordinatore del Carroccio Roberto Calderoli e il capogruppo alla Camera Roberto Maroni, si è tenuto nei saloni della prefettura di Milano. “Abbiamo approfondito il legame che la Lega fa tra riforma elettorale e un rafforzamento delle autonomie locali – spiega Prodi al termine dell’incontro – una linea che ci trova d’accordo da molto tempo su cui proseguiremo in futuro i contatti”. E’ la prima volta che Romano Prodi incontra il leader leghista dopo la malattia del senatur.
Bossi e Prodi si trovano d’accordo sulla necessità di fare al più presto la riforma della legge elettorale, evitando così il referendum. E’ lo stesso Bossi a fare il punto: “Il referendum non ci sarà abbiamo deciso di fare la riforma della legge elettorale”. L’incontro dunque conferma l’interesse della Lega a percorrere l’iter parlamentare per apportare le modifiche necessarie alla legge elettorale. Quanto al modello, sempre secondo le parole del leader del Carroccio, “è quello che ha presentato Calderoni”. Bossi quindi sottolinea la necessità che il testo di riforma vada al più presto in Commissione: “Bisogna andare in Commissione, è da lì che partono queste cose. Il problema è quando partirà: bisogna iniziare subito”. Il presidente del Consiglio si dilunga: “Abbiamo parlato di legge elettorale e federalismo fiscale.

Abbiamo approfondito il legame che la Lega fa fra la legge elettorale e le autonomie locali: una linea che mi trova d’accordo da molto tempo e su cui proseguiremo in futuro i contatti”. L’incontro tra i due, ricorda il Professore, “era stabilito da lungo tempo. E’ stato un incontro cordiale e affettuoso”.
Sul terzo tema, poi, lo stato del fiume Po e la siccità, spiega: “C’è la necessità di una maggiore Autorità. Niente allarmismi ma bisogna iniziare a lavorare perchè queste risorse anche in futuro vengano utilizzate in modo da poter essere a disposizione di tutti, senza creare mancanze in una parte o nell’altra”. Poche battute invece sulla nuova legge sull’immigrazione.

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