LO STUDIO EURISPES // Crescono poco i salari in Italia e comunque molto meno degli altri paesi europei. Se in Gran Bretagna la busta paga dal 2000 al 2005 è cresciuta del 27,8%, in Italia la crescita è stata solo del 13,7% (la media europea è del 18%). Solo la Germania e la Svezia, paesi dove comunque i livelli retributivi sono mediamente superiori rispetto all’Italia, segnalano un crescita inferiore. Lo rileva uno studio dell’Eurispes che prende in considerazione i lavoratori dell’industria e servizi esclusa la pubblica amministrazione. Dati e grafici alla mano, l’istituto di studi politici economici e sociali, in una dozzina di pagine dimostra che i salari italiani, nel giro di un solo lustro, sono divenuti tra i “più bassi in termini di potere d’acquisto di quelli della stessa Grecia e superiori, in Europa, solo a quelli del Portogallo”. A mettere all’angolo i lavoratori italiani sono stati in sostanza due fattori concomitanti: da un lato un’inflazione superiore ai livelli europeo e dall’atro il sostanziale blocco delle retribuzioni.
Il rapporto Eurispes dal titolo Povero lavoratore: l’inflazione ha prosciugato i salari
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