I primi sei mesi di Prodi”Invertite pericolose tendenze”

17 Nov 2006

Redazione

“Abbiamo messo sotto controllo le spese pubbliche” e “in sei mesi abbiamo cominciato a invertire pericolose tendenze” provocate dalla politica della Cdl. Il presidente del Consiglio, Romano Prodi, in una conferenza stampa a Palazzo Chigi traccia un bilancio dei primi sei mesi vita del suo governo. “Sono stati mesi molto complessi in cui avevamo un compito immediato, far ripartire il Paese verso maggiore equilibrio conti pubblici, controllo delle spese, coesione sociale e riconquista della fiducia verso gli altri Paesi, dei mercati finanziari e dei cittadini. La finanza pubblica era uscita dai binari della logica e dalla possibilità di proseguire come era cominciata. Sono soddisfatto del cammino compiuto ma è solo l’inizio di un lavoro. Abbiamo innestato la marcia più veloce e abbiamo davanti a noi diversi altri semestri”. Spiega il Professore: “Abbiamo dovuto agire su un cocktail micidiale di spese primarie”. E attacca: “la situazione ereditata era a vantaggio di pochi, grazie alla politica dei condoni che ha favorito l’evasione fiscale”. “Già con Ciampi avevamo trovato disavanzo e debito pubblico. In meno di un mese prendemmo decisioni dolorose. Con l’introduzione dell’euro abbiamo costruito una Finanziaria molto severa, come allora. E le reazioni furono tante quante oggi”. Poi ha aggiunto: “La storia ci dice che la nostra politica economica ebbe ragione, ci siamo liberati dal rischio di isolamento e il debito primario oltre 5% è stato messo in linea con quello di altri paesi in poco più di un anno.

Stavolta ci toccherà davvero una tassa di successione: disavanzo oltre il 4%, debito pubblico in salita e soprattutto avanzo primario vicino allo zero”.In conferenza stampa Prodi torna anche a difendere la manovra e conferma l’obiettivo di fondo dell’esecutivo per completare il risanamento: “Questa è una finanziaria di sviluppo che redistribuisce il reddito e inverte 5 anni di iniquità”. Per Prodi la manovra economica “è la naturale prosecuzione del Dpef ed è la prosecuzione coerente del programma dell’Unione”. E nonostante “alcuni punti siano oggetto di contestazione” questa Finanziaria “è qualcosa di diverso perché serve al cambiamento del Paese”. Nessuna sorpresa per i problemi derivanti in particolar modo da parte degli enti locali. Perché, spiega Prodi, “con tagli alla spesa come quelli contenuti in Finanziaria, mi attendevo tensioni e problemi”. Prodi ricorda il giro di vite sulla spesa pubblica, la “severità”, la definisce e cita i 2 miliardi di stretta sulla spesa sanitaria, i 4 miliardi sulla spesa della Pubblica amministrazione, che “tagliano spese e soprattutto consulenze”. Quindi, Prodi invita a guardare all”Unione europea, la Banca centrale europea e anche la grande stampa europea che “hanno capito che non avevamo alternative. Abbiamo preferito – aggiunge – l’aspetto più scomodo e difficile delle riforme strutturali”.Il premier ha anche parlato del ruolo internazionale dell’Italia: “Abbiamo riaperto la strada alla diplomazia in Medio Oriente, siamo presenti in Libano e in tutti gli scacchieri difficili del mondo.

Non ci siamo stati come comparse ma come attori. Seguirà al viaggio in Cina, quello in India con centinaia di imprenditori. Infine voto quasi unanime al seggio al consiglio dell’Onu è forte affermazione nostra politica estera”.

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