Indulto uguale InsultoL’indignazione dei soci LeG

01 Ago 2006

Redazione

LA FILASTROCCA: Dì qualcosa di sinistra, di Carlo Cornaglia // L’indulto ormai è legge, i primi beneficiati lasciano il carcere in queste ore e non si placa lo sdegno di soci e amici di LeG. Continuano ad arrivare alla redazione numerose lettere di protesta. Man mano la rabbia si stempera e il senso di disorientamento, provato a caldo, subito dopo il voto nelle aule di Camera e Senato, lascia il posto alla riflessione. Ecco alcune considerazioni.
Volevo comunicarvi che ho apprezzato quanto detto e scritto in questi giorni da L&G, però tutto ciò non e servito per cambiare le cose e questa legge DEPRECABILE sull’indulto è passata senza correzioni, col massimo disprezzo per noi cittadini onesti, commentata in modo pilatesco da Romano Prodi, nel silenzio tombale dei partiti dell’Unione da noi incautamente votati e fatti votare.Non posso accettare che questo passi senza conseguenze per chi ha approvato una simile “porcata” e spero che L&G organizzi qualche seria azione per l’autunno, che serva almeno ad evitare ulteriori e peggiori inciuci; si potrebbe, ad esempio, fornire anche il nostro appoggio alle iniziative che pensa di organizzare Marco Travaglio, per il prossimo settembre.Noi cittadini onesti non possiamo chiudere così: cornuti e mazziati!A presto dunque.Giuseppe Luciano Meineri – L&G Bologna PS: Credo anche che, a questo punto, visto l’andazzo che regna, non valga la pena che LG si spenda per la creazione del Partito Democratico, che sarebbe poi governato dalle persone che ci hanno fatto questo regalo pre-ferie.
Dopo aver letto le affermazioni di oggi rilasciate dal ministro Mastella, riportate sul sito di Repubblica, avevo voglia di esprimere allo staff di Romano Prodi il mio stupore per l’operazione compiuta con l’indulto.

Mi considero un cattolico democratico e mi sono riconosciuto per anni nella politica tentata con l’Ulivo. Deve essere chiaro che una società più onesta e meno furbesca ne è la condizione fondamentale.So bene che è una minaccia insignificante, ma se questa condizione non sarà alla base dell’azione del governo Prodi, non speri la sinistra in un mio voto alle prossime elezioni.Ho tentato di spedire questo messaggio tramite i diversi siti dell’Ulivo e di Romano Prodi. Casualmente la funzione ‘contatti’ è disattivata in tutti quelli che ho provato… allo stesso tempo!Non mi resta che inviarlo a voi di Libertà e Giustizia, di cui sono socio. Sono veramente contento di essermi associato (anche se in un primo momento non mi sembrava necessario, dato che credevo che l’emergenza fosse passata). Grazie per la vostra/nostra vigilanzaPeppe Persiani Aarhus, Danimarca, 31 luglio 2006
Ho vissuto malissimo questo insulto dell’indulto e sono in perfetta sintonia con la grande delusione provata per questa oscura vicenda italiana che ha visto uniti buonisti e forzisti contro l’Italia “per bene”. Il modo vigliacco e mafioso con cui la cosa è stata gestita da questa maggioranza, in cui avevo creduto, mi ha disgustato profondamente. Ma poichè non voglio fare il gioco del nemico non volterò le spalle alla politica. Ho deciso che seguirò il rozzo ma sincero Tonino perchè è fin’ora l’unico che mantiene i patti.Tony Carnabuci
Sono a dir poco disgustato.Io,vecchio uomo di Destra che non si riconosce, ormai da molti anni, in questa Destra che rinnega i suoi valori più autentici.Costretto a marciare fianco a fianco con Bertinotti e Diliberto, pur di concorrere a liberare il mio Paese da quello che ritenevo il personaggio politico più esecrabile della nostra Storia Repubblicana.

Ma è proprio vero che al peggio non c’è mai un limite!A questo punto,rassegniamoci a farci governare, a prescindere dal colore, da una classe politica inetta, immorale e senza dignità. Ma recitiamo il nostro”mea culpa”, perchè non meritiamo niente di meglio.Qualcuno molto più autorevole di me ha già detto in passato che se si vuole veramente cambiare l’Italia bisogna cambiare prima gli Italiani. L’amara verità è che non potremo mai essere una vera DEMOCRAZIA, fino a quando, nel comune sentire, ciò vuol dire – a qualsiasi livello – poter fare liberamente e impunemente i propri comodi a danno del prossimo.Le mie coronarie non mi consentono di spingermi oltre.Grazie dell’attenzione. Domenico Armillei.
Alle primarie di ottobre 2005 ero commosso fino alle lacrime alla vista della lunga fila per esprimere la mia volontà. Dal telegiornale di ieri sera che annunciava il voto favorevole all’indulto che salva corruttori e corrotti le lacrime le ho davvero dalla vergogna per aver votato Unione. Sembrerà strano pochi giorni prima del voto di aprile inviai una lettera al Prof. Prodi per suggerire qualcosa di indispensabile per affrontare l’ultimo duello con B. Ebbi immediata risposta che lo stile di Prodi non permetteva di affrontare B. e spiattegliargli davanti a milioni di elettori che era sceso in politica perchè versava in acque agitate e che si apprestava ad uscire dal Governo spropositatamente arricchito. Certe verità, si vede, non si possono dire, purtroppo….

Ora siamo in pieno marasma, l’unico che ha veramente ragioni da vendere è Di Pietro, solo che non va oltre la polemica. Tutti minacciano dimissioni ma nessuno le da. L’unico forse che avrebbe motivi per darle davvero sarebbe proprio Prodi e di conseguenza andare ad elezioni anticipate e dichiarare pubblicamente che l’Italia è ingovernabile. Presentarsi da solo con un suo partito e chiedere fiducia agli italiani con un messaggio chiaro: datemi la maggioranza per governare onestamente e senza frattaglie di partiti e partitini. Scegliete, o me o Berlusconi. Gli italiani, forse, troverebbero il coraggio di dire BASTA ai politicanti di professione. Io purtroopo penso che non lo farà ed è per questo motivo che da questo momento il mio voto non è più disponibile.Luigi Palmisano
Cara redazione di Libertà e Giustizia. Mi chiamo Benedetto Dradi, sono un insegnante di lettere di Parma nonché giornalista pubblicista fondatore di una cooperativa di giornalisti locali. E’ desolante vedere cosa è successo alla Camera in occasione del voto sull’indulto e mi sento di appoggiare il ministro Di Pietro, la vostra associazione e le persone della società civile che hanno alzato la loro voce contro questo scempio. Ci sono poche parole per descrivere lo sdegno per un Paese che non potrà dirsi civile finché il Parlamento sarà ostaggio di lobbies e di personaggi che dovrebbero stare in carcere invece che sedere in Parlamento. Dopo tutto quello che abbiamo fatto per salvare la Costituzione e mobilitare la gente per il referendum, questo proprio non ci voleva.

Speriamo che qualcosa cambi.Un cordiale saluto.Buon lavoro e a presto!
Gentile Redazione,in qualità di semplice cittadino, prim’ancora che di associato, desidero con la presente esprimere il mio sdegno e la mia condanna, nonché la mia più convinta e totale solidarietà all’Associazione, per i recenti accadimenti Parlamentari in materia di indulto.Questo provvedimento, per come maturato, e nella misura così approvata, non solo tradisce i sentimenti di miloni di elettori del centrosinistra, umiliando il lavoro della Magistratura, ma ferisce la dignità democratica stessa del Paese in cui crediamo.Un atto di clemenza, per quanto necessario, utile, o dovuto, non può infatti ridursi al vergognoso ed incivile compromesso di chi ne ha sostenuto cotanta oscena ipocrisia, dai reati finanziari, a quelli contro la Pubblica amministrazione, al voto di scambio mafioso ed alla responsabilità dei decessi sul lavoro. E’ disgustoso.Tutto ciò, inoltre, non fa che minare ulteriormente la credibilità del progetto di un vero Partito democratico ad un tempo partecipato e condiviso tra la società ed i suoi rappresentanti. Nessuna componente civile potrà infatti mai desiderare di identificarsi in alcun che sia futuro soggetto o identità politica che sia reminiscenza di simili antivalori e dello svilimento di una autentica e concreta cultura della legalità.Vi ringrazio sentitamente per l’attenzione, e vogliate infine accettare distinti saluti.Cordialmente,Francesco Lo Forte
Questo governo è frutto di una maggioranza che ha vinto le elezioni per un soffio e che su molte questioni, anche decisive, è tutt’altro che compatta.

Se al Governo fossero mancati i voti dei dissidenti sul rifinanziamento dela missione militare in Afganistan avrei detto che questo Parlamento non mi rappresenta. Il Governo e la maggioranza precedenti erano repellenti e i loro miasmi si riverberano sulla nuova maggioranza (si fa per dire). Ci sono carceri completate e mai usate, si possono costruire nuove carceri, si può finalmente abbreviare la durata dei processi, si possono depenalizzare reati o non considerarli tali, si possono costruire “centri di accoglienza” di immigrati clandestini che non siano disumani, insomma il “cacciavite” deve cominciare a muovere. La metafora del calcio è ormai la metafora del Paese. Insomma, bisogna incalzare la maggioranza perché sostenga e stimoli il Governo non deleggitimare il Governo tutti i giorni perché è quello che è, un nucleo di uomini degni circondato da una corte dei miracoli. Almeno, non si sentono più i miasmi quotidiani e non si assiste alla emolizione quotidiana delle istituzioni e della coesione civile fomentata da quell’altro Governo. Coraggio, non deleggittimiamo ma pungoliamo. Giorgio L.

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