Fiorani: “Consorte partecipò alla scalata”

14 Dic 2005

MILANO – Giovanni Consorte, il presidente di Unipol, «aveva partecipato» alla scalata ad Antonveneta «acquisendo ulteriori azioni» dell’istituto padovano «oltre a quelle già possedute, sino a raggiungere il 3,4-3,5%». Lo scrive il gip Clementina Forleo nell’ordinanza di custodia cautelare che ha portato in carcere Gianpiero Fiorani, Gianfranco Boni e Fabio Massimo Conti e agli arresti domiciliari Silvano Spinelli. Forleo parla di «associazione per delinquere» che «sussiste da anni e persiste anche nell’attualità… Una stabile, radicata ed articolata organizzazione in Italia e all’estero, principalmente in Svizzera ma con ramificazioni anche in Lussemurgo, Panama ed altri “paradisi fiscali”, costantemente dedita alla spoliazione delle risorse della Bpl-Bpi attraverso operazioni le più varie e complesse». «SOGGETTO FIDATO» – Il giudice riassume alcuni passaggi dell’interrogatorio dell’ex ad di Bpi reso davanti agli inquirenti milanesi lo scorso 10 ottobre e sottolinea come Consorte «veniva indicato da Fiorani come soggetto che aveva partecipato alla loro iniziativa acquisendo ulteriori azioni Antonveneta. Si trattava di persona particolarmente fidata – continua il provvedimento – tant’è che ci si era rivolti a lui anche per la nota vicenda Earchimede». Consorte, secondo la ricostruzione del gip Forleo, così come il suo vice Ivano Sacchetti, avrebbero ricevuto «ciascuno, con operazioni parallele e sovrapponibili, un affidamento per 4 milioni di euro senza alcuna garanzia, risultati utilizzati per operare, parallelamente e in maniera sovrapponibile, su opzioni “put” relative a titoli Stm, Alleanza Assicurazioni, Generali, Enel, Autostrade, che avevano loro consentito di conseguire nel corso del solo 2005 guadagni per 1,7 milioni di euro ciascuno».

GRILLO – Nelle sue dichiarazioni, Fiorani parla anche del senatore di Forza Italia Luigi Grillo: secondo l’ex amministratore delegato di Bpi aveva un ruolo di «lobbysmo puro», in quanto con le sue frequentazioni politiche aveva cercato di appoggiare «un grande progetto industriale di importanza nazionale». Fiorani inquadra il ruolo di Grillo mentre fornisce agli inquirenti spiegazioni sulla dinamica di quanto accaduto nella notte tra l’11 e il 12 luglio, quando Antonio Fazio firmò l’autorizzazione all’Opa su Antonveneta, e sulla ormai celebre telefonata ricevuta dal governatore («Ti darei un bacio in questo momento, sulla fronte ma non posso farlo… …»).PERQUISIZIONI – Intanto, sono state effettuate una serie di perquisizioni nel Canton Ticino in esecuzione di una rogatoria inoltrata dalla procura di Milano che indaga sulla vicenda Antonveneta. È stata sequestrata diversa documentazione che dovrá essere vagliata in vista dell’eventuale consegna alla magistratura del capoluogo lombardo. Le perquisizioni sono avvenute in uffici della Bipielle Bank (Suisse), di altre societá e di liberi professionisti. Oltre a ciò si è proceduto ad ordinare la perquisizione ed il sequestro di numerose relazioni bancarie presso svariati istituti di credito ticinesi. Anche a Milano la guardia di finanza ha effettuato una quindicina di perquisizioni.

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