Prodi: “Non sarò solo un amministratore di questo Paese”

02 Dic 2005

“Diventa un fatto normale, naturale, quasi familiare che io inizi dicendo Care compagne e cari compagni”. Prodi saluta così il pubblico della Conferenza programmatica dei Ds. De Benedetti: “Prodi amministratore straordinario” // Le reazioni
“Vuol dire – continua il leader dell’Unione – che abbiamo fatto molta strada insieme in questo anno, vuol dire che abbiamo lavorato bene. Senza la vostra generosità e intelligenza politica non ci sarebbe l’Ulivo e non ci sarebbe la prospettiva di un governo unitario”. La conferenza programmatica“L’appuntamento toscano è il passaggio conclusivo di un cammino lungo. Abbiamo fatto molta strada in questi anni, abbiamo lavorato bene”. Basta contrasti“Tra Ds e Margherita c’è qualche differenza, ma ci sono gli stessi capisaldi, gli stessi obiettivi e gli stessi valori – dice il Professore – La gente si aspetta qualcosa di grande da noi, un senso di attesa che viene frustrato quando litighiamo. Dobbiamo rispondere con l’unità, senza pensare che la stanchezza e l’irritazione contro questo governo si traduca automaticamente in fiducia per noi”. La risposta a De Benedetti Prima di entrare in sala aveva lanciato la prima battuta: De Benedetti dice largo ai giovani? “I rottami costano molto? No, non è un periodo che costano moltissimo i rottami”.

Poi, dalla tribuna, va oltre. “Accetto volentieri l’aggettivo, straordinario, perché la situazione è straordinaria. Non accetto invece il sostantivo, amministratore, non perchè non mi piaccia amministrare, ma perchè bisogna cominciare ad usare per la politica il linguaggio della politica non quello aziendale”. “Dobbiamo parlare di rappresentanza – aggiunge Prodi tra gli applausi – di delega, di partecipazione, non pentirci dei nostri sentimenti, il nostro linguaggio, i nostri obiettivi e della nostra grandezza. E proprio la straordinarietà del compito ha bisogno di un governo con una grande forza politica. La ho chiesto a voi e devo dire che le primarie l’hanno confermata”. Quote rosa“Sono partito che non ero favorevole, ma dopo dieci anni che non si ottiene nulla… Prodi affronta così la questione delle quote rosa. “A questo punto- aggiunge il leader dell’Unione- serve qualcosa di straordinario…”. Che cosa, esattamente, il professore non lo dice. Tav“Al di là di voci più intemperanti, sono convinto che dietro una protesta così forte ci siano delle motivazioni che vanno per lo meno ascoltate; per spiegare che l’opera è necessaria e capire quali cambiamenti sono compatibili con le loro esigenze, per riparare eventuali danni. Seguendo questa logica di dialogo e ascolto vogliamo governare”, è la posizione espressa alla conferenza dei Ds.Iraq“C’è la gara a chi se ne tira fuori prima, quando vinceremo c’è il rischio che di truppe non ne troveremo più nessuna…”.

E ancora: “Non si può esportare la democrazia con la guerra e non ci sarà pace senza dialogo politico”.Il maggioritarioPromette: “Se vinciamo le elezioni torneremo al maggioritario, non contro ma insieme all’opposizione”. Poi, osserva: “Con questa legge elettorale – osserva Prodi – l’unità tra i partiti non è più necessaria. È una legge non solo ideata contro di noi ma contro il Paese per dividere lo stesso governo con la sua maggioranza”. Lo schema a quattro punteConia un neologismo: BBCF, così chiama lo schema a quattro punte Berlusconi-Bossi-Casini-Fini. E spiega: “Al BBCF noi rispondiamo con l’Ulivo, con l’Unione e con la solidarietà e l’unità di tutti i democratici e i riformisti”.

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