LeG all’assemblea dei Cittadini per l’Ulivo

15 Nov 2005

Lo scorso fine settimana, l’incantevole scenario delle colline autunnali fiorentine ha accolto all’hotel Demidoff di Firenze delegati e rappresentanti della Rete dei Cittadini per l’Ulivo. Erano presenti, a titolo d’invitati, anche altre associazioni della società civile e tra queste una delegazione dei soci toscani di Libertà e Giustizia.L’inizio dei lavori vede subito la relazione del coordinatore della Rete dei Cittadini per l’Ulivo, il lucchese Massimo Cellai, che con orgoglio rivendica alla Rete una sorta di primogenitura della società civile (1995) che si affaccia sullo scenario della politica con l’obbiettivo di partecipare. I vari temi e argomentazioni trattate da Cellai tendono a confluire in modo impetuoso verso un unico punto: dopo la consacrazione dello strumento “primarie” lo scorso 16 ottobre, il rapporto tra politica e società civile deve cambiare in direzione “dell’adesione diretta ad un nuovo soggetto politico”.Questa è la strada indicata per delineare lo strumento effettivo della partecipazione dei cittadini delle Primarie del 16 ottobre alla vita politica. Tra i politici il primo a intervenire è Ermete Realacci (Margherita) che coglie nel forte spirito di partecipazione dei cittadini alle primarie un’opportunità straordinaria e da valorizzare, ma comunque da gestire con intelligenza e cita a proposito due esempi di “adesione diretta” di esponenti della società civile che si sono affacciati nell’agone politico con risultati non lusinghieri sul piano pratico, ma di soddisfazione su quello numerico, come Francesco Pancho Pardi dei Girotondi che era presente in sala, o Ivan Scalfarotto.Per il segretario dei Ds Piero Fassino “i partiti devono aprirsi ai cittadini, favorire e valorizzare la loro diretta partecipazione alla vita politica, ma senza determinare un automatismo tra questo e le Primarie”; per il segretario Ds ci sono eccellenti esempi di tutto questo, in primis le primarie del 16 ottobre, appunto, poi anche le primarie in Calabria dalle quali è nata la candidatura vincente di Agazio Loiero per la guida della Regione (in questo caso si è passati attraverso un’assemblea di circa 3000 delegati regionali provenienti dal mondo politico, sindacale e associativo che ha designato il candidato).

Allo stesso tempo, Fassino chiede se dovremo passare attraverso le primarie anche per la designazione del prossimo sindaco di Roma, ma sembra piuttosto una provocazione retorica. A chiudere gli interventi dei rappresentanti del mondo politico è Romano Prodi, che non può che enfatizzare questo strumento di partecipazione diretta della società civile, da usare comunque con attenzione. L’intervento del leader dell’Unione è stato riportato su tutti i giornali, non ci dilunghiamo oltre. Altri esponenti della Rete hanno indicato anche un metodo prettamente quantitativo per designare i candidati, metà dai partiti e metà dalle primarie. Nel pomeriggio si sono riuniti i quattro gruppi di lavoro, coordinati e guidati da rappresentanti della Rete dei Cittadini per l’Ulivo. Libertà e Giustizia ha partecipato al gruppo dal titolo: “L’adesione diretta ed il nuovo Ulivo dopo le primarie del 16 ottobre”. Nel corso dei lavori, coordinati da Lella Massari, è stato messo subito in evidenza, con estrema chiarezza il significato di “adesione diretta” come “volontà di creare un nuovo soggetto politico autonomo, chiedendo al popolo delle Primarie di partecipare ad una costituente per l’adesione diretta”. Alcuni tra i partecipanti hanno rilevato che questa è una risposta inesatta ad una domanda legittima ed effettiva; anche noi di Libertà e Giustizia abbiamo posto l’accento sul fatto che la partecipazione dei cittadini possa definirsi attraverso modalità più articolate e non con semplici automatismi: il rischio di una democrazia dei “tribuni” è sempre dietro l’angolo nell’assemblearismo tout court.


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