Primarie, le ragioni di un successo

20 Ott 2005

Erano in molti l’altra sera, a Roma, ad affollare la sala convegni della Libreria Bibli per l’iniziativa dal titolo “Primarie. Prima e dopo”, organizzata dal circolo romano di LeG. Il successo delle Primarie ha convinto un bel numero di soci e simpatizzanti ad accorrere e cercare una risposta al perché 4.305.502 hanno sfidato le fila ai seggi per far sentire la loro voce. Tre i relatori intervenuti ad analizzare il fenomeno: Stefano Ceccanti, Gian Maria Fara e Paolo Franchi, moderati da Sandra Bonsanti. Ad una prima analisi di Fara, presidente dell’Eurispes, emerge l’idea che dagli italiani siano giunti due messaggi: uno (di palese ostilità) nei confronti dell’attuale governo in carica ed un altro, sul quale riflettere, di incoraggiamento e sostegno ad una sinistra che ha bisogno di maturare. Per il costituzionalista Ceccanti, Prodi ha avuto grande fiuto nell’accettare la sfida delle primarie aperte. Un errore sarebbe stato limitare la partecipazione ai soli iscritti ai partiti. Già da tempo risultava fallace l’idea di “inquinamento” del voto da parte degli infiltrati. I leali e motivati li avrebbero comunque superati nettamente nei numeri, come di fatto è accaduto. Con una primaria “chiusa” , Bertinotti avrebbe avuto ampie possibilità di trionfo.Riguardo alla nuova legge elettorale, Gian Maria Fara sostiene che il proporzionale non sarebbe peggio del maggioritario “miope” adottato nell’ultimo decennio. Più della riforma sostanziale, conta il modo in cui questa è stata imposta al Parlamento.

Il bipolarismo “impallato” va necessariamente sbloccato con i mezzi e le scelte idonee. Di qui il costituzionalista Stefano Ceccanti rende esplicito quanto molti pensano: la nuova legge elettorale è uniformata sulle esigenze contingenti della Casa delle Libertà, a fine di evitare una palese implosione. A livello regionale, la nuova legge permette di accontentare anche la Lega (a nord) ed i centristi (a sud). In più c’è il nodo preferenze, bloccate sì, ma non corte (di 3 o 4 ) come in alcuni paesi europei. Pur assicurando il giusto mix di “stabilità e ingovernabilità”, la legge rischia di passare. Dunque come sfruttare la nuova legge nel caso in cui dovesse definitivamente essere approvata? Ceccanti propone un ri-approdo (vincente) alla lista unitaria, totalmente alla Camera e parzialmente al Senato. Diversi gli interventi dal pubblico, tra cui emerge il diessino Maurizio Chiocchetti, organizzatore di rilievo delle primarie, che considera altamente importante il contributo proveniente dai sostenitori dell’Unione che, pur di partecipare alle primarie, hanno sfidato la crisi economica che attanaglia il Paese.Presente, a sorpresa anche l’outsider Scalfarotto, il quale, ribadendo il pieno supporto a Prodi e ringraziando i suoi 26.000 sostenitori, mette in luce la necessità di considerare ed accogliere del programma dell’Unione alcuni degli items della sua fortunata campagna, dalla laicità dello stato al supporto delle nuove generazioni, attori principali dello sviluppo economico.

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