Finanziaria, Berlusconi da Ciampi “Nessun taglio, ma sacrifici”

29 Set 2005

Gli tocca parlare di sacrifici proprio nel giorno del suo compleanno. E chissà se Berlusconi riuscirà a soffiare con tranquillità sulle 69 candeline. Due fuochi ben più grossi bruciano sul suo tavolo politico: la Finanziaria e la nuova legge elettorale. Si gioca infatti su questi due nodi il braccio di ferro politico di questo 29 settembre. C‘è da dire che sulla riforma del sistema di voto lo scontro è tra maggioranza e opposizione; per la nuova legge di bilancio relativa al 2006, i disaccordi sono anche interni alla maggioranza. Per quanto riguarda la Finanziaria, dopo il vertice notturno durato 14 ore, i ministri della Cdl si sono rivisti in mattinata e solo attorno a mezzogiorno Berlusconi, Letta e Tremonti hanno incassato il via libera che ha consentito loro di salire al Quirinale, per spiegare al Presidente della Repubblica tutte le novità della Manovra. E’ a quel punto che il presidente del Consiglio si lascia scappare un commento: “Non ci saranno tagli ma sacrifici di spesa”. La manovra, dunque, dopo un vertice noturno durato 14 ore sembra pronta, anche se rimangono ancora in sospeso alcuni aspetti importanti, soprattutto circa l’eventuale ricorso ai condoni. Sul punto Berlusconi è stato infatti vago: “Oggi parleremo anche di questo nel consiglio dei ministri, ma credo che non ci sarà una misura di questo tipo.

Però posso informarvi che alcune cose saranno discusse ancora in consiglio dei ministri”. Berlusconi, questa volta, non promette ricchezza: “Sul fronte della spesa abbiamo dovuto dare un altolà a molte spese in molte direzioni” ammette il premier, che così pone in luce, forse per la prima volta, la difficile situazione economica in cui versa il Paese. Nulla è stato detto invece sull’entità della manovra, “lo stiamo vedendo, ancora è tutto aperto, abbiamo lavorato fino a tarda notte”. Il Consiglio dei ministri, in un primo tempo previsto per le 15, è slittato alle 18. In serata, dunque, è atteso il varo della Finanziaria. Quanto poi alla legge elettorale, il cui esame è iniziato oggi alla Camera, l’Unione ha presentato una pregiudiziale di costituzionalità ed una pregiudiziale di merito, oltre ad una questione sospensiva su quello che viene ormai unanimemente definito “un golpe istituzionale”: cambiare le regole con il truffarellum a pochi mesi dal voto. E il dibattito si apesantisce anche sui dubbi di imparzialità di Pierferdinando Casini, accusato “di dribblare l’ostruzionismo”. Berlusconi è convinto che “se l’opposizione retrocedesse dalla posizione pregiudiziale e vedesse che è quella che loro volevano, vedrebbe che è una proporzionale normale con premio di governabilità». Del resto, taglia corto, “nella Casa delle libertà c’è anche l’accordo politico che si è chiuso, quindi ora si va al voto”.

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