Meschina: è soltanto questo l’aggettivo che trovo per definire la reazione alla candidatura di Ivan Scalfarotto espressa da alcuni politici di primo piano del centro sinistra. Esprimo questa mia opinione sul sito di Libertà e Giustizia anche perché voglio precisare alcuni punti.Primo: la candidatura di Scalfarotto non è una candidatura ufficiale di LeG. LeG non ha candidati alle primarie. Ho espresso personalmente la convinzione che i soci e i sostenitori dell’associazione andranno in massa a votare per Romano Prodi; ho personalmente e ufficialmente (come LeG) sostenuto il progetto prodiano della Federazione.Secondo: le forze dell’Unione hanno stabilito alcune regole per la partecipazione alle Primarie, tra esse la raccolta di diecimila firme a sostegno della candidatura.Terzo: i soci e gli amici londinesi di Ivan lo hanno incoraggiato a tentare la raccolta, all’interno di una visione politica basata sulla ricerca di un allargamento del consenso e della partecipazione democratica a questa esperienza rinnovatrice del costume politico.Quarto: i firmatari dell’appello per Ivan intendono aiutarlo ad arrivare al nastro di partenza, secondo le regole fissate dalle forze politiche dell’Unione. Questo non significa che voteremo per Scalfarotto alle primarie, ma, come ho già detto, consentirgli di partecipare.Quinto: nessuno di noi intende ”giocherellare con gli istituti della democrazia” (definizione di Castagnetti). Non lo abbiamo mai fatto né lo faremo. Sappiamo bene quale sia la posta in gioco alle prossime elezioni.

Sesto: su questo punto non accettiamo lezioni da nessuno, e siccome non intendiamo litigare o scontrarci (come è purtroppo costume nel centrosinistra) non aggiungo altro.