La farfalla sotto l’arco di Tito

14 Feb 2005

Vorrei fare un paio d’osservazioni in margine al problema della “nuova Costituzione” la cui approvazione parlamentare è imminente. Un problema terribilmente importante, della cui importanza, peraltro, come ha notato Romano Prodi, non molti si rendono conto; certo, anche per via delle maniere distratte e ipocritamente smorzate con cui i grandi e piccoli mezzi di comunicazione di massa ne informano gli italiani. Proprio a Prodi, del resto, è stato amichevolmente rimproverato d’aver usato, nel criticare giustamente la Costituzione promossa da Berlusconi e dai suoi alleati (tutti), toni troppo forti e drammatici: come se d’un evento di prima grandezza giudicato catastrofico per il Paese si potesse mai parlare altrimenti che con forza e spietata chiarezza!La prima osservazione prende spunto da una serie di critiche che nel fondo di domenica del “Corriere della Sera” Sabino Cassese muove alle carenze programmatiche del centro sinistra. Insomma,scrive Cassese, a due passi dalle elezioni regionali non sappiamo ancora: primo, che cosa il centro sinistra pensi dell’ordinamento regionale; secondo, qual è la sua linea costituzionale di fondo, se crede che il quadro attuale sia sufficiente a reggere i problemi di governo e legislazione del Paese; terzo, qual è il programma del centro sinistra in materia di ricerca scientifica.Naturalmente, Cassese pone gli argomenti e le critiche con la finezza e competenza che gli è propria.

Ma il mio problema è un altro. Io non dico davvero che criticare quelle carenze programmatiche del centro sinistra sia in sé sbagliato: dico che non ci si deve distrarre, per gusto di completezza critica, dall’urgente azione principale, l’opposizione alla nuova Costituzione, al suo deprecabile insieme e alle sue improbabili parti. Bisogna chiarire bene a lettori ed elettori le proporzioni relative dei problemi: poiché la Costituzione berlusconiana e bossiana è oggi il vero pericolo, il resto comunque, oggi, è secondario.I nostri vecchi professori di ginnasio citavano sempre Giosuè Carducci :”Chi cercherà le farfalle sotto l’arco di Tito?” L’altra osservazione riguarda un discorso che circola da parecchio tempo in certi ambienti politici, accademici e pubblicistici della sinistra e sulle pagine delle loro riviste e libri che s’occupano di queste cose: la Costituzione proposta dal centro destra, si dice, non è per nulla pessima come certi estremisti sostengono, anzi – salvo alcuni punti come l’ordinamento delle regioni e del nuovo senato – , non è niente male. Prova ne sia che essa somiglia moltissimo, nelle cose essenziali, proprio alle linee costituzionali che la sinistra aveva a suo tempo elaborato e sostenuto. E’ un ragionare strano, che mi colpisce per il gelido, e forse un po” ottuso, disincanto che ostenta in contingenze tanto gravi e difficili.Esso sembra, infatti, venir direttamente incontro a ciò che dal centro destra si dice, e cioè che l’opposizione non ha alcun diritto di criticare il progetto di nuova Costituzione, perché questa ha in sostanza la medesima ispirazione di quella elaborata dalla sinistra pochi anni fa.


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